Una storia da cucire insieme

“Una storia da cucire insieme” è la storia di un progetto di sartoria sociale che nasce sulla sponda bresciana del Lago di Garda, per dare voce e futuro alle donne che sono state vittime di violenza e maltrattamento. Uscire dalla violenza è un percorso lungo in cui coltivare la propria indipendenza è fondamentale. E il mezzo migliore per farlo è il lavoro. Attraverso la sartoria, tante donne con un passato difficile potranno imparare un nuovo mestiere, intrecciare relazioni con altre donne, cucire una nuova storia per sé stesse.

Perché una sartoria: la casa rifugio e la nascita del progetto

Il progetto di avviare una sartoria nasce dal lavoro quotidiano della nostra cooperativa sociale: tra le tante attività, infatti, ci occupiamo di percorsi di autonomia per donne vittime di violenza e in condizioni di fragilità. 

Chi cerca di uscire da una situazione di violenza deve fare i conti con l’allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e spesso si trova a dover ricostruire una vita intera. Il nostro accompagnamento dura alcuni mesi, durante i quali le nostre operatrici aiutano le donne a mettere le basi per il proprio “dopo”. 

Non è un percorso semplice: spesso le donne che arrivano in casa rifugio non hanno fonti di reddito né una rete di legami su cui contare. Offrire loro uno spazio sicuro dove mettersi alla prova, imparare un nuovo mestiere, stringere amicizie, le aiuterebbe a immaginare un futuro oltre la casa rifugio, e a inseguirlo. Di qui l’idea: realizzarne uno dove imparare un mestiere ricercato, ma al contempo creativo e di relazione. E cucire è tutto questo.

Cucire capi per ricucire nuove prospettive

La sartoria sociale che progettiamo fungerà da “scuola di cucito” per le donne e ragazze che cercano di uscire dalla violenza. Ma sarà anche una piccola startup, con una propria produzione artigianale e una particolare attenzione per i tessuti e filati etici e per tecniche come l’upcycling.

Cos'è l'upcycling?

Il termine upcycling viene coniato nel 1994 dall'ingegnere meccanico tedesco Reiner Pilz che, in un’intervista sulla rivista di architettura e antichità “Salvo” afferma: “Il riciclo io lo chiamo down-cycling. Quello che ci serve è l’up-cycling, grazie al quale ai vecchi prodotti viene dato un valore maggiore, e non minore”.

Mentre il classico riciclo mira a riutilizzare gli oggetti con la stessa funzione di prima o a trasformarli, facendoli però perdere di valore, l’upcycling (letteralmente “riciclare meglio”) riutilizza gli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità, reale o percepita. La sua applicazione alla moda consiste nel realizzare abiti e accessori utilizzando vecchi tessuti, abiti non più di moda, stock di magazzino, pezzi vintage. 

Perché ogni brandello di stoffa può trovare nuove forme e nuove collocazioni, allo stesso modo in cui non esistono storie personali inutili e irrecuperabili. Nella sartoria che sogniamo si ricuce la vita di chi cuce e si tesse con amore e cura il futuro proprio e della propria comunità.

Dove siamo arrivati e dove possiamo andare insieme

Abbiamo trovato uno spazio adatto e una sarta esperta per guidare le apprendiste sarte nella creazione dei capi. Abbiamo anche acquistato la nostra prima macchina da cucire! Ma tutto questo non basta per partire. 

Per i prossimi passi abbiamo bisogno del tuo aiuto!

Primo passo: l’avvio della sartoria

E’ l’obiettivo ufficiale della nostra campagna: dobbiamo raccogliere 5.000 euro per fare gli investimenti che ci mancano per poter avviare le attività, e cioè:

• acquistare 2 macchine da cucire professionali, strumenti e materiali per il taglio e cucito;
  
• acquistare i primi 50 metri di tessuto riciclato;
  
• offrire un percorso di formazione a 20 donne accolte nella casa rifugio. 
  

Secondo passo: il salto di qualità

Al raggiungimento della cifra di 8.000 euro potremo fare un passo in avanti per rendere la sartoria un’esperienza ancor più di valore:

• acquistando una terza macchina da cucire;
  
• attivando un percorso di coaching per le apprendiste sarte, focalizzato sull’autoimprenditoria;
  
• attivando un tirocinio lavorativo per 6 donne tra quelle che frequenteranno la sartoria.
  

Terzo passo: efficientiamo la produzione

Il terzo step si attiverà se raggiungeremo la quota di 10.000 euro: acquisteremo la nostra quarta macchina da cucire e altri 50 metri di tessuto riciclato. L’aggiunta di una macchina da cucire ulteriore renderà la sartoria più efficiente e con l’ulteriore tessuto acquistato avremo in tutto 100 metri di materiale riciclato per realizzare una piccola collezione ecosostenibile di pezzi unici!

Cambiamo insieme il mondo, una Marta per volta!

Noi siamo una cooperativa sociale attiva nella parte orientale della provincia di Brescia, tra la pianura di Montichiari e le colline del Lago di Garda. Ci chiamiamo “La Sorgente” perché vogliamo cambiare il mondo e sappiamo che questo è possibile solo “goccia dopo goccia”, con la forza del fare insieme ogni giorno. Per questo, dal 1984, svolgiamo servizi per le famiglie, per bambini e ragazzi e per le persone con disabilità. 

Dieci anni fa, nel 2012, abbiamo iniziato a gestire una casa rifugio e degli alloggi per l’autonomia rivolti alle donne vittime di violenza e ai loro figli e da qualche anno facciamo parte di Tessere Legami, una rete antiviolenza territoriale che riunisce comuni, centri antiviolenza, associazioni e servizi impegnati contro la violenza sulle donne. In questi anni abbiamo imparato sul campo quanto sia importante, per le donne in questa situazione difficile, sentire di avere intorno qualcuno di cui potersi fidare, che creda in loro e nella possibilità di costruirsi un futuro diverso, diventare altro da “vittime”. 

Per questo, possiamo assicurarti che anche il più piccolo contributo sarà una enorme spinta per loro: sapranno di non essere da sole. E di poter cucire, anche insieme a te, una nuova storia!