by: Gruppo della Civiltà Contadina di Pagazzano - ODV - ETS | Scade il 28/04/2025 | Tipo raccolta: O tutto o niente!
Il castello di Pagazzano, nato nel Medioevo come struttura difensiva lungo il confine segnato dal Fosso Bergamasco, nel Rinascimento è stato trasformato in elegante luogo di villeggiatura e poi, a poco a poco, è diventato azienda agricola. Oggi, all'interno del castello, risuonano le voci dei visitatori e dei volontari del Gruppo della Civiltà Contadina che li accompagnano alla scoperta del castello.
Chi affronta gli stretti ed irregolari gradini della scala a chiocciola della torre del mastio, scopre un panorama meraviglioso. Se guarda ad ovest, vede le Alpi coperte di neve, se guarda a sud vede gli Appennini, se guarda verso nord vede, sulla linea dell'orizzonte, le sagome scure delle montagne e, ai loro piedi, la città di Bergamo, bianca sul colle, esattamente come la vedeva, da quella stessa torre, Francesco Petrarca, che, proprio nel castello di Pagazzano, si dedicò alla revisione dei suoi Trionfi.
Una sosta nelle stanze del mastio alla scoperta degli strani disegni sul muro, una breve passeggiata attraverso i giardini pensili, e poi giù da una scala verso i sotterranei. A questo punto della visita c'è sempre qualcuno che chiede "Ma nei sotterranei ci sono le prigioni?" In realtà nei sotterranei c'è un museo della Civiltà Contadina che consente un affascinante viaggio alla scoperta della vita degli ultimi abitanti del castello: i contadini. A ricordo dell'attività di produzione del vino, un enorme meraviglioso torchio settecentesco e poi un tuffo nelle epoche più antiche non solo di Pagazzano, ma di tutto il territorio circostante. Gli scavi per la realizzazione della BreBeMi e della linea Alta Velocità Treviglio-Brescia hanno portato alla luce dei reperti di grande valore storico, ma anche di grande bellezza, che consentono al visitatore di incrociare fra i muri del castello anche le tracce lasciate da uomini dell'età del bronzo.
La magia del castello, unita con l'entusiasmo dei volontari del gruppo della Civiltà Contadina, tutti innamorati del "loro" castello, lascia sempre incantati i visitatori. Cosa si può volere di più? Rendere accessibili ai visitatori anche quei tesori del castello che ancora non lo sono.
Nel 2021, sulle pareti interne ed esterne del "Palazzetto Nobile" (l'ala sud ovest del castello) sono stati effettuati alcuni interventi per consolidare le ampie superfici affrescate interne ed esterne, ma oggi i visitatori del castello possono vedere solo alcune parti di questi affreschi, quelle che emergono dai "tasselli d’indagine" che sono stati utilizzati dai restauratori per verificare la presenza di affreschi e valutarne lo stato di conservazione. Non è infatti possibile liberare gli affreschi dall'intonaco che li copre finchè non saranno state consolidate le strutture portanti dell'edificio.
E' tuttavia evidente che, per consentire qualsiasi genere di lavoro di restauro delle strutture e poi degli affreschi, il primo passo è rendere sicuro l'accesso al castello, e per accedere al castello è indispensabile che il ponte levatoio sia sostenuto da travi di legno ben solide.
Una recente verifica sullo stato delle travi del ponte levatoio (oggi trasformato in un ponte fisso) ha consentito di constatare che l'età e l'usura ne hanno compromesso la solidità. Certamente è ancora possibile l'accesso di singole persone in transito sul ponte, ma il passaggio di gruppi di persone o di veicoli potrebbe essere rischioso.
Il Gruppo della Civiltà Contadina, dato che il Comune non si trova nelle condizioni finanziarie di risolvere questo problema, ha quindi contattato una ditta specializzata in lavorazione del legno ed ha definito un progetto che preveda non solo la sostituzione di tutte le parti in legno che costituiscono il ponte, ma anche la messa in sicurezza dei tubi che, passando sotto il ponte, portano acqua potabile e corrente elettrica all'interno del castello.
Seguendo il suggerimento degli esperti che hanno esaminato la situazione del ponte, nel progetto è stato previsto l'utilizzo del legno di larice, un legno particolarmente resistente nel tempo alle variazioni di temperatura ed umidità. Il costo complessivo di realizzazione del ponte di 6.000 euro include la progettazione, l'acquisto della materia prima (il legno e il ferro che costituiscono la struttura del ponte), la sua lavorazione e la sua messa in opera. La spesa complessiva è tale che il Gruppo della Civiltà Contadina, con le risorse che ha già a sua disposizione, non riuscirebbe da solo a realizzare il nuovo ponte.
Il castello è normalmente aperto ai visitatori da marzo a novembre, con una punta molto significativa di visitatori in maggio, quando il castello accoglie moltissimi studenti di scuole di ogni ordine e grado. L'obiettivo è quindi quello di realizzare il nuovo ponte nel minor tempo possibile.
In attesa del nuovo ponte e durante i lavori, l'accesso al castello dei pedoni sarà comunque possibile, anche se difficoltoso, attraverso il ponte levatoio pedonale che, pur avendo la stessa età del ponte principale, è stato utilizzato di meno e quindi ha meno danni da usura.
Se la raccolta andasse oltre le nostre aspettative, sarebbe possibile mettere in sicurezza anche il ponte levatoio pedonale e finanziare, almeno in parte, i numerosissimi lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui il castello ha sempre bisogno.
Il progetto viene promosso dal Gruppo della Civiltà Contadina che da 25 anni supporta attivamente il Comune nella gestione del Castello. E' un gruppo di sognatori sempre alla ricerca del modo di dare ali ai loro sogni. Un gruppo di persone che si dedicano alla ricerca sulla storia del castello, che accolgono i visitatori e li guidano all'interno del castello, che organizzano eventi per adulti, bambini, ragazzi ed anziani, ma che si dedicano anche alla pulizia del castello e ad ogni genere di piccola manutenzione. Alcuni di loro hanno costituito un gruppo di rievocatori che aiutano i visitatori ad immergersi nella vita del medioevo.
Il Gruppo della Civiltà Contadina è una ODV iscritta al RUNTS, nata nel 2000 e costituita ufficialmente nel 2005 con lo scopo di valorizzare e di far conoscere il castello di Pagazzano. Il gruppo è costituito da volontari di ogni età, provenienza e formazione che mettono volentieri a disposizione il loro tempo non solo per le visite al castello visconteo, ma anche per organizzare, all’interno del castello, attività che rispondano ai bisogni della comunità che lo circonda.
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Ecco i gloriosi GINGERs che hanno sostenuto il progetto finora:
Elvira Carminati
Federico Orlandi (Rolando Trivulzio)
BCC Bergamasca e Orobica
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