Abbiamo un sogno: aprire un ristorante che abbia come scopo l'inserimento lavorativo di ragazzi/e migranti e persone escluse dal mondo del lavoro (disabili, ex carcerati/e, ex tossicodipendenti, ...) per dare loro l'opportunità di trovare un luogo che non dia solamente "lo stipendio" ma anche una famiglia, dove possano crescere, sentirsi valorizzati e integrarsi più facilmente nel territorio romagnolo.
Scegliendo di sostenerci ci aiuterai a trasformare il sogno in realtà: abbiamo individuato uno dei posti più belli dell'entroterra romagnolo, dove iniziare questo grande viaggio.
Proporremo una cucina tradizionale romagnola ma rivisitata con alcuni piatti fusion tra tipico ed etnico organizzeremo eventi, concerti, spettacoli...Non vediamo l'ora di aprire le porte!
Ma come saprai bene, fare impresa è una grande sfida.
Noi investiamo il nostro futuro, tu ci aiuti a sostenere le spese iniziali?
Nuovo obiettivo
Una casa per i lavoratori del Povero Diavolo
Abbiamo raggiunto un risultato straordinario!
Con i 10.000€ raccolti potremo sia affrontare i costi necessari alla riapertura del locale che il primo corso di formazione per i ragazzi e le ragazze che lavoreranno con noi.
Una grande sfida ora ci attende:
come sappiamo tutt* il problema della casa è forse IL problema principale. Se raggiungiamo insieme 20.000€ potremo sostenere le spese di un affitto per un anno di un appartamento di servizio per i nostri lavoratori.
Con il tuo contributo potremo offrire una soluzione abitativa a 4 persone per un anno.
Aldéia è questo: un piccolo villaggio, aperto a tutte e tutti, dove creare una nuova economia.
Nuovo obiettivo
Ma che diavolo!
Non abbiamo parole: siete andati oltre ogni nostra aspettativa e in meno di 24 ore abbiamo battuto ogni record!
Però dobbiamo anche dirti la verità: un po’ ci speravamo.
E soprattutto, l’obiettivo (quello vero) non è ancora raggiunto: abbiamo necessità di costruire una comunità sempre più grande di persone che credono nel progetto.
E quindi non vogliamo assolutamente fermarci qui!
Arrivando a 10.000€ ci permetterai di finanziare i primi corsi di cucina e panificazione per i ragazzi coinvolti nel progetto.
E soprattutto ti darai l’opportunità di partecipare in anteprima alla vita del nuovo Povero Diavolo.
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Aldéia, in portoghese, significa villaggio, paesino, borgo.
Abbiamo scelto questo nome perché crediamo rappresenti bene la nostra mission: il villaggio infatti è autosufficiente e l’economia che lo guida non è il capitalismo sfrenato - nel quale non ci riconosciamo - ma una sussidiarietà circolare dove chi ha bisogno riceve sostegno, ma quando può aiuta.
Inoltre il villaggio è una grande famiglia, fatta di relazioni non imposte, ma capitate e scelte, dove ci si prende cura perché c’è un principio di bene e non di “sfruttamento”, o utilitaristico.
Per noi oggi Aldéia è il sogno di creare una nuova economia che contribuisca al cambiamento che riteniamo necessario per la nostra comunità.
E oggi, finalmente, abbiamo una bella notizia da darti:
abbiamo trovato il ristorante perfetto per partire. Vogliamo riaprire il Povero Diavolo, un ristorante bellissimo a Torriana.
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Per questo motivo siamo qui a chiederti un sostegno: come sai benissimo per fare impresa i costi sono tanti e spesso elevati, da soli non ce la faremmo.
Il tuo aiuto è determinante!
Abbiamo la necessità di raccogliere 5.000€ per far fronte alle spese iniziali di avvio dell'attività. Nello specifico:
- 2.000 € saranno investiti per alcuni necessari lavori di riqualificazione dello spazio,
- altri 1.000 € invece vogliamo investirli nella comunicazione, per raccontare il progetto a più persone possibili
- gli ultimi 2.000 € saranno investiti in figure professionali che crediamo siano fondamentali: dal controllo di gestione alla rete di professionisti che ci aiuteranno nella gestione: vogliamo amministrare bene la nostra impresa sociale, e siamo certi che partire con una squadra di professionisti a supporto sia fondamentale.
Raggiunto questo obiettivo, avremo finalmente spazio per dedicarci agli inserimenti lavorativi.
Ogni euro donato in più, verrà investito nella formazione del personale, per permettere contratti di lavoro seri e un accompagnamento strutturato alle ragazze e ai ragazzi che hanno scelto di intraprendere con noi questo viaggio.
Ti presenteremo mano a mano la squadra: su questa pagina e sui social ne vedrete delle belle!
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Il ristorante
Il Povero Diavolo ha una storia lunghissima: se ne trova traccia fin dal 1915, anno in cui nacque nel Borgo di Torriana una piccola trattoria romagnola.
Da oltre un secolo è uno spazio di comunione, di scambio e di confronto, di ricerca, risate e buon cibo.
E noi abbiamo il desiderio di continuare questa storia, immergendoci in un contesto stupendo, con rispetto ma grande determinazione.
Sarà un grande spazio di incontro, una finestra sul mondo.
Come dice Fausto (Fratti, il proprietario): "Per decenni le persone sono venute ad incontrarci a Torriana da tutto il mondo". Noi come cooperativa Aldéia raccogliamo il mandato e proviamo a spostare l'asticella ancora più in su: non solo dal mondo per Torriana, ma da Torriana per il mondo; provando a proporre un modello di inclusione lavorativa, di ricerca culturale, di integrazione che possano farci continuare a sperare nel futuro.
Curios*? Ora tocca a te!
Se credi che il Ristorante Sociale sia una bella opportunità per il territorio, ci aiuti a partire?
Non vediamo l'ora di festeggiare a breve l'apertura, e siamo fiduciosi che avverrà presto.
Ma siamo anche realisti:
da soli non riusciamo a sostenere questo progetto. L'aiuto che ci dai, non è solo un contributo economico, ma anche un segno di speranza. Se saremo cento, duecento o mille a credere nel progetto il messaggio sarà chiaro: vogliamo contribuire tutti per la costruzione di un nuovo spazio di accoglienza e integrazione per chiunque ne avesse necessità.
Non ci vogliamo girare dall'altra parte: avremo sempre la porta aperta per chi ha bisogno di un caffè, una chiacchiera o un pasto. Perché l'esclusione sociale è una piaga importante della società che viviamo, e combatterla è nostro dovere.
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Perché proprio a Torriana?
Crediamo che fare economia non sia solamente dare vita a un nostro sogno, ma debba necessariamente avere un impatto positivo sul territorio. Attraverso la nostra attività cercheremo - per quanto in nostro potere - di limitare lo spopolamento di Torriana, dove invece vogliamo provare a innestare una nuova comunità di persone che scelgano di vivere lì, provando a superare il tema del "ghetto" ma facendola diventare una zona interessante culturalmente e "imprenditorialmente" (esempio del borgo di Sambuca di Sicilia, o del quartiere di Ballarò a Palermo grazie a Moltivolti, o ancora della cooperativa di comunità Fermenti Leontine di San Leo).
Vogliamo sostenere imprenditori agricoli e produttori della zona che lavorano nel rispetto della natura e del luogo che quotidianamente abitano. Il bisogno sociale che soddisferemo è la necessità di creare comunità, di sentirsi comunità da parte di tante persone appena arrivate sul territorio, che non necessitano solo di un lavoro ma di uno spazio di creatività, sostegno, fiducia dove poter sognare un futuro prosperoso. Nel riminese sono pochi gli spazi culturali/ricreativi dove giovani, famiglie, anziani e migranti possano stare insieme, conoscersi, creare socialità e combattere il muro della "non conoscenza" o della “solitudine”. In un contesto sempre più internazionale crediamo sia necessario sviluppare un luogo di comunità che proponga attività, eventi culturali, concerti, presentazioni di libri e spettacoli teatrali affinché chi vuole incontrare l'altro possa farlo.
La Squadra
Davide, 36 anni, ad oggi progettista per il Servizio Civile e responsabile di una casa per accoglienza di migranti minori non accompagnati. Ha vissuto 4 anni in Zambia dove ha avviato 2 gelaterie italiane. Ha esperienza lavorativa nel campo della pasticceria, della pizzeria e prodotti da forno.
Samuele, 29 anni, laureato in Management dell'Economia Sociale, ha lavorato dal 2019 al 2024 nella comunicazione. Fotografo, storyteller, da sempre impegnato nel sociale, è Consigliere Comunale nel Comune di Rimini.
Alessandro, perito agrario non praticante ma non pentito, ha sempre lavorato nel sociale con incursioni in cucina, ha 49 anni e diversi anni di esperienza nel mondo della ristorazione nella trattoria di famiglia.
Gabriele, 29 anni, è laureato in Educatore Sociale e Culturale e lavora in un Centro di Accoglienza SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione).
Claire, 19 anni, studia al 5° anno del Liceo socio pedagogico, è nata in Costa d’Avorio, da 8 anni vive in Italia e sogna di lasciare un segno sul territorio che vive.
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