by: Associazione Centro Teatrale MaMiMò | Obiettivo raggiunto! | Tipo raccolta: O tutto o niente!
MaMiMò si propone di mostrare il proprio lavoro dedicato all'ambiente a tutta la città, a tutte le generazioni, favorendo un dialogo con le scuole di Reggio Emilia e tutti gli enti e associazioni culturali che operano sul territorio. Abbiamo già compiuto un notevole sforzo di produzione: il testo è pronto, gli attori non vedono l'ora di iniziare... con il contributo di 5000 euro che chiediamo alla cittadinanza, potremo completare costumi e scenografie. Lo spettacolo potrà andare in scena grazie a voi!
La nostra azione ha uno sguardo che abbraccia tutta l’annata artistica 2018/2019: ad integrare i temi e le riflessioni dello spettacolo, nella primavera 2019 riproporremo il Festival Felicità Sostenibile, con grandi nomi della divulgazione scientifica e iniziative “green” nella città di Reggio Emilia e nel suo territorio, ovviamente fruibili da tutta la famiglia.Il nostro sogno è quello di rendere il tema della Felicità Sostenibile un argomento così popolare e così sentito, da favorire la trasformazione della società in cui viviamo in una realmentea misura diessere vivente. L'azione culturale che abbiamo intrapreso deve essere portata avanti in molti modi e con molti linguaggi: il delicato momento che stiamo vivendo lo richiede.
Una recente pubblicazione sulla rivista Nature (n.486, Giugno 2012) da ventidue scienziati fra cui molti mostri sacri della climatologia, mette in relazione decine di studi dedicati a inquinamento, cambiamenti climatici, deforestazione, erosione di suolo, aumento della popolazione, crollo della biodiversità e arriva alla conclusione che siamo molto vicini a un punto critico: l’alterazione in serie degli ecosistemi potrebbe modificare profondamente gli equilibri biologici e climatici del pianeta. Il cambiamento avverrebbe in maniera così brutale da generare disastri (ondate di calore, siccità, epidemie, migrazioni, guerre) e da non permettere alla specie viventi di adattarsi. La Terra potrebbe diventare quasi inabitabile in meno di cent’anni.
In questo scenario apocalittico, come artisti, ci siamo chiesti che ruolo potessimo occupare: attori o spettatori? In questo tempo, che ci vede testimoni di un rapporto tra uomo e ambiente sull'orlo del collasso, sentiamo la necessità di farci carico di una missione culturale che vada ad indagare dentro l’animo umano alla ricerca di ciò che ci rende così aggressivi verso la natura, e al tempo stesso, sensibilizzare tutta la cittadinanza sul tema dell’ecologia.
Il nostro lavoro, infatti, ci porta costantemente in mezzo alle persone e dentro i loro pensieri. Ci spinge ad essere osservatori di gesti e uditori di parole. E ci ha portato alla convinzione che la società nel suo insieme (individui, famiglie, comunità, città, organizzazioni politiche) non sia ancora realmente consapevole della gravità dello squilibrio che abbiamo portato in natura a causa di uno sfruttamento sconsiderato delle risorse, uno squilibrio da cui può dipendere la nostra sopravvivenza e la nostra qualità della vita già nel breve-medio periodo. Ci sentiamo quindi investiti del dovere di contribuire alla rottura di questa empasse e cambiare questa percezione globale.
-LO SPETTACOLO: “LA DONNA PIU' GRASSA DEL MONDO”, di EMANUELE ALDROVANDI
Qual è il futuro della nostra specie? Ne abbiamo uno plausibile? Come sarà “domani”? Siamo ancora in tempo per modificare i nostri comportamenti e garantire la vita alle generazioni future? Da dove dobbiamo partire? Cosa dobbiamo cambiare per modificare la tendenza attuale? È solo questione di leggi e trattati internazionali da rispettare o c’è qualcosa nella natura dell’uomo contemporaneo che deve evolvere e trasformarsi intrinsecamente se vogliamo garantire la sopravvivenza del genere umano?
Queste domande aleggiano nell’aria tra i personaggi de “La donna più grassa del mondo” di Emanuele Aldrovandi, ancora una volta autore di riferimento per la Compagnia.
In scena i tre personaggi, l’ecologista, il capitalista e la “donna più grassa del mondo” si trovano ad affrontare un problema strutturale nella casa in cui abitano: una grossa crepa si è formata proprio nella stanza in cui vive la donna e rischia di mettere a repentaglio la tenuta della struttura. La situazione è critica, ma la donna non sembra intenzionata a spostarsi né a modificare il proprio stile di vita. All’interno di questa situazione metaforica i protagonisti dipingono un affresco sulla crisi ambientale che vive il pianeta Terra, la nostra “casa”, a causa del surriscaldamento globale generato dalle attività antropiche. La donna, vittima della propria avidità, abbandonata dal marito che sfruttava la sua immagine per trarne profitto, cercherà un modo per salvare la sua salute e la casa in cui vive affidandosi ai consigli dell’ecologista, ma si ritroverà di nuovo vittima di ben peggiori forme di dittatura. Attraverso dialoghi brillanti, in questa commedia grottesca viene smascherata la perversa relazione tra avidità, realizzazione personale e dittatura della libertà ad ogni costo che tanto caratterizzano la società di oggi...e su cui abbiamo il dovere di riflettere!
Se vorremo evolverci verso strutture economiche e sociali che non mettano a repentaglio il pianeta e ci avvicinino a forme di felicità più autentica, dobbiamo spenderci in prima persona. Pensiamo che la chiave sia tutta qui: nuovi sogni, nuove strade, nuovi rapporti tra le persone.
Non vediamo l'ora di iniziare questa avventura: i nostri progetti culturali nascono sempre dai desideri che attraversano le persone che compongono il Centro Teatrale MaMiMò, e siamo ancora più felici di condividere questo percorso con tutti i cittadini che vorranno sostenerci. Grazie al vostro aiuto, sul palcoscenico insieme agli attori sarete anche voi appassionati protagonisti, e gli applausi finali risuoneranno in teatro come un giusto tributo all'impegno di tutti per il nostro futuro.
Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale fondato a Reggio Emilia nel 2004. Al suo interno convivono una Compagnia che produce spettacoli di prosa e teatro ragazzi e organizza eventi culturali, e una Scuola di Teatro. MaMiMò ha sede a Reggio Emilia (presso il Teatro Piccolo Orologio). Gli attori della compagnia, per la maggior parte formatisi alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, dopo aver lavorato con i principali maestri italiani, hanno scelto di privilegiare il rapporto col territorio come elemento fondamentale della loro attività . L’obiettivo è quello di mantenere un gruppo di lavoro stabile che si proponga come punto di riferimento teatrale produttivo e di aggregazione culturale sul territorio, ad un livello professionale d’eccellenza. La forma artistica scelta è quella di una compagnia che propone un Teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un gruppo, riunito da una visione comune. La casa di compagnia è il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, che il MaMiMò gestisce proponendo produzioni proprie, ospitalità, e progetti speciali. La compagnia conta attualmente 10 attori stabili e molti collaboratori esterni. A sostegno del progetto, vive una solida Scuola di Teatro che da 10 anni offre percorsi di formazione strutturati su più livelli per varie fasce d’età. Da allora, molti allievi della scuola hanno avuto la possibilità di studiare, accedere alle Accademie Nazionali di Teatro e, una volta diplomati, tornare a lavorare da attori professionisti con un Centro di Teatro che vuole essere casa di lavoro ed idee per quanti vogliano entrarvi. Il MaMiMò inoltre si impegna fortemente nella formazione di un pubblico attento ed interessato al linguaggio teatrale. Nel 2006 la compagnia ha ricevuto la nomina di “figlia d’arte” da parte dell’Accademia d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e a conferma della qualità e dei contenuti dell’insegnamento, i docenti del MaMiMò collaborano in maniera continuativa con la Paolo Grassi.
Scene e e costumi sono stati "adottati" da voi
Alice Giroldini, Luca Cattani, Marco Maccieri. Non sappiamo ancora bene chi interpreterà la donna …
grazie ad Alice Giroldini testo di Filippo Bedeschi e Angela Ruozzi
caricare, scaricare, spostare, alzare, abbassare...non è solo un lavoro intellettuale! : )
ricerca delle proporzioni
Alice modifica e corregge i bozzetti per la scenografia
Ben arrivata ad ALICE BENAZZI, la scenografa di "La donna più grassa del mondo"
Ecco i gloriosi GINGERs che hanno sostenuto il progetto finora:
CARLA MANOLI
Pietro Stefanini
More Energy srl
Anita Marasmi
Flavia Casolari
Samuele Huynh Hong
paolo burani
Riccardo Versari
Laura Stradi
Compagnia teatrale "I Fiaschi"
La Vigna Società Cooperativa Sociale
RiciclHalloween
TEATRO DELL'ORSA
Centro Sociale Orologio
Alessandra Iellamo
Fabrizio Salsi
giulia canali
Daniela Rinaldi
Dante Vezzani
Francesco Castaldo
la Lucerna s.c.a.
Cecilia Di Donato
rosarita mannina
Sara Moriconi
Marianne Bayard
Federica Leonardi
Enrica Gnocchi
Francesco Ferraboschi
Valentina Sancisi
Chiara gazzotti
Donatello Galloni
Raul Borciani
Alberto
Carlo Di Donato
Daniela Fontanesi
Monica Fontanesi
eugenio anghinoni
CERVI SAS di Cervi srls & C.
CERVI SAS di Cervi srls & C.
Esther Grigoli
Stefania Iotti
Emiliano Vezzani
Stefania Carretti
Lara Sassi
Paola Soncini
daniela ferretti
Valentina Baraldi
Cecilia Gabbi
sandro Artini
Marina Bellocci
Paolo Mazzola
Alessandro Cantoni
Elena Spaggiari
Corrado Corradini
Eva Katharina Zimmer
Ursula della Mura
Roberta Bedogni
Elisa Cocconcelli
Clizia Riva
Carolina Tomassi
Lara Arduini
Francesco Ridolfi
Roberto Fontanesi
Agnese Miselli
Omar Borciani
Stefano Beghi
pierluigi retrivi
Sara Piccinini
Emil Banca Credito Cooperativo - Contagio Solidale
Antonella Bigarelli
Luca Bertolini
ALBERTO GROSSI
Davide Oliva
Marco Prandini
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