BOLOGNA INDEGNA

Una storia indegna

 «Non c’è nessun “C’era una volta” in una storia come questa, ci sono solo io, Mario, e una signora dai fianchi un po’ molli, chiamata Bologna. Ero felice a casa, prima. Solita routine, soliti pranzi dalla nonna la domenica e solite risate al bar. Dire che ora tutto è cambiato, vorrebbe dire cadere nel banale e la mia storia non ha niente di scontato. Sono arrivato una mattina con le valigie riempite più di sonno che di vestiti. È strana questa Bologna con le sue file e file di portici da perdersi in strade tutte uguali e con lo stesso odore. Vedo persone orientarsi con un niente ed io, invece, guardo in aria con occhi smarriti cercando un punto di riferimento che non trovo. Eppure, sette studenti universitari vogliono raccontare la mia storia in un libro intitolato “Bologna indegna”. »

Il progetto

“Bologna indegna” è un progetto editoriale a metà tra letteratura e graphic novel. Una storia in otto capitoli, divisi ciascuno in due parti, che parlano linguaggi differenti: la prima parte è un fumetto, la seconda un racconto. Il risultato sarà un libro brossurato in b/n di 144 pagine, che vorremmo portare nelle librerie e nelle fumetterie di Bologna e dintorni. La copertina sarà illustrata da Andrea Borgioli, disegnatore presso la Sergio Bonelli editore. 

Com'è nato Mario? Mario è nato dall'idea di voler raccontare la vita di uno studente a Bologna durante il suo primo anno da fuori sede. E chi può raccontarlo se non dei ragazzi che come lui studiano a Bologna? Tutti, in fondo, abbiamo vissuto la prima fase di disorientamento dovuto alla nuova vita, ai nuovi orari, alle nuove esperienze. E tutti abbiamo anche vissuto quella fase di ebbrezza dettata dalle serate in Piazza Verdi, dalle birrerie del Pratello e da qualche avventura vissuta sotto i portici. Vi riconoscete in questa storia? Aiutateci a far diventare Mario realtà sostenendo la nostra campagna di crowdfunding!

Il Team

Siamo in sette, ci districhiamo tra pagine scritte e tavole inchiostrate. Ci siamo trovati grazie al Camplus Alma Mater, il collegio in cui viviamo, e ci è stata offerta la possibilità di un finanziamento per inaugurare il progetto tramite crowdfunding.

Antonio Mirizzi Sotto le mentite spoglie di studente di Lettere spaccia tavole a fumetti e illustrazioni tra la Puglia e l'Emilia Romagna.

Cassandra Mevio Gibert Scrive per vivere e vive per scrivere. Socialite del team, un po' pazza, quel che basta, spesso sulle nuvole, sempre originale. Specializzata in semiotica e nel trovarsi nei posti giusti nei momenti sbagliati.

Thea Pellegrini La chiamano rossa, ma nega di esserlo. Una ragazza un po' imbranata, allergica a troppe cose. Non le manca la dolcezza e il sorriso pronto a rallegrarti. Ascolta le persone, le loro storie. Non parla molto, ma scrive tanto, è la sua vera voce.

Chiara Mastrangelo Spumeggiante e dolce, cura il piano di comunicazione del progetto. 

Samuele Brutti Era scout ma si è redento. Studia Lettere e nel tempo libero baila salsa cubana e scrive canzoni strappalacrime.

Simona Calà Un tempo sognava di avere una vita sociale con tanti amici, poi ha incontrato la danza, il disegno e l'ingegneria, e i suoi sogni si sono infranti.

Alessandra Di Vanna È curiosa quanto Alice (ma ritardataria come il Bianconiglio), assomiglia ad Hermione e ha gli stessi sogni di Amélie. Dopo aver ascoltato tante storie, si è finalmente decisa a raccontarne una agli altri.

C'est Mario Polletti

«Mi sono trasferito a Bologna per studiare. Ho lezione quasi tutti i giorni, al 38 di via Zamboni, anche se tutti mi dicono che la sede del DAMS non è mica lì. Ma come fanno loro a sapere sempre tutto? Boh. Bologna, alla fine, non è poi tanto male. Piazza Maggiore, Piazza Santo Stefano, San Luca e Piazza Verdi, la compagna preferita di sbronze e di sventure. Ho conosciuto già qualcuno, i miei coinquilini e qualche collega. Ah sì, perché all’università i compagni di corso si chiamano colleghi. Sarà. Non torno spesso a casa, quando mi capita è per le ricorrenze ufficiali, Natale, Pasqua, vacanze estive. Casa non è più la stessa da quando ho conosciuto Bologna: quelle risate fredde al bar dietro l’angolo si sono raggelate ed io non vedo l’ora di ritornare. All’università, è risaputo, si studia. (Ovviamente questa frase di circostanza dovevo dirla per darmi un tono perché diciamocelo dai, ci si diverte anche parecchio). Nottate svegli girando per locali, tandem linguistici che di linguistico non hanno poi molto, figuracce a lezione e poi… e poi le canne, inutile mentire. Sono io, Mario, ma siamo un po’ tutti noi studenti fuori sede. »

Volete saperne di più? Sostenete “BOLOGNA INDEGNA” e dateci una mano!