by: Elia Origoni | data 16/11/2020
Figurano diverse speranze dietro i sogni di Elia Origoni, ventinovenne di Besozzo. C’è quella di passare 7 mila chilometri all’aria aperta viaggiando lungo il “Sentiero Italia“ per otto mesi, partendo il prossimo febbraio dalla Sardegna per arrivare a Trieste.
Partirà – misure antivirus permettendo – a febbraio e partirà “leggero“ e “analogico”: zaino in spalla con un cambio, sacco a pelo e tenda tattica, carta geografica e bussola, solo un dispositivo gps d’emergenza per farsi localizzare in caso di necessità.
«L’idea è proprio di riscoprire il nostro Paese attraverso un modo diverso di spostarsi senza impattare e cercando di cogliere l’essenza dei luoghi». Uno dei punti fermi di questo viaggio è la volontà raccontare: Elia lo farà attraverso una sorta di diario on line che aggiornerà di tappa in tappa.
«A febbraio partirò a piedi da Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, destinazione Muggia, in provincia di Trieste. Attraverserò il Paese in solitaria, coprendo i 7000 km del Sentiero Italia in completa autonomia su sentieri appenninici e alpini, lasciandomi alle spalle tutto ciò che è superfluo alla semplice sopravvivenza. Senza correre, senza fretta, sfruttando il tempo per scoprire ogni angolo. Questo sarà il modo con cui vivrò quest’avventura».
Di più, Elia ha molto da aggiungere circa la sua vita, che lo vede impegnato come volontario del CNSAS, il Soccorso Alpino, ma anche sull’approccio fra uomo e natura frutto di questi tempi, che nasconde una passione personale per la natura e anche un monito di fondo. «Come volontario conosco cosa succede sulle nostre montagne e come in molti le affrontano», racconta.
«Il mio messaggio vuole essere legato anche a questo, alla relazione che ognuno di noi deve imparare a riscoprire con la natura, con la sacralità dei luoghi e il rispetto per i posti che sono di ognuno di noi».
Un messaggio non scontato specialmente quando si esce da periodi difficili e la voglia rivalsa viene sublimata con frequentazioni di spazi aperti e isolati.
«Mi è capitato di assistere a comportamenti negativi legati soprattutto al periodo successivo al primo lockdown: persone non preparate alla montagna raggiungere anche le nostre cime per la scampagnata poi seguita dalla richiesta di soccorso per malori o smarrimenti. Auto parcheggiate alla rinfusa e comportamenti irrispettosi della natura. Il mio cammino servirà anche a ribadire che è ora di intessere un nuovo dialogo con quello che ci circonda».
Articolo completo:
Elia Origoni, classe 1991, portato fin da piccolo in montagna, principalmente nelle alte valli trentine, nella val d’Ossola e nel Varesotto, mi è stato insegnato come ammirare la natura, amarla e rispettarla nel profondo. Svegliarsi tutti i giorni con il massiccio del Monte Rosa fuori dalla finestra, ha sempre tenuto viva la mia voglia di montagna. Lo scoutismo è stata un'esperienza fondamentale che per 13 anni mi ha permesso di costruire una relazione sempre più profonda con la natura. Questa mia passione mi ha portato nel 2015 ad intraprendere, in solitaria ed in autonomia, la traversata dell'arco alpino totalmente a piedi, da Vienna a Genova. (www.soloalpsproject.com) La scoperta e l'incontro di nuovi paesaggi, territori e persone, ha fatto crescere in me l'idea di costruire una relazione sempre più profonda e quotidiana in generale con la natura e più nello specifico con le montagne. Avere solo per me questa relazione profonda con il territorio non mi è bastato e il pensiero successivo è stato quello di voler riuscire a trasmettere questa passione e far conoscere agli amanti della natura aspetti e sentieri ancora inesplorati. Per questo motivo a luglio 2018 ho affrontato le selezioni per accedere al corso di formazione di Accompagnatore di Media Montagna e, successivamente, ho intrapreso il percorso di formazione durato un anno e concluso con gli esami regionali ad ottobre 2019. Quello che ora mi manca è scoprire interamente le Terre Alte che l'Italia ci regala, in modo da potervele fare scoprire ad ognuno di voi!