by: lu.di.ca architetti a favore della associazione QUA LA MANO | data 26/01/2021
L’impianto della scuola nasce da una progettazione sostenibile che fonde architettura vernacolare, tradizioni locali e risorse a km zero. Formalmente si compone di due edifici principali distribuiti attorno a uno spazio polivalente centrale con funzione di corte comune all’aperto. Alla forma irregolare del lotto si contrappone un volume puro e compatto che sorge dal terreno definendo le dimensioni del progetto; la divisione del corpo unico permette la definizione di due aree distinte: una dedicata alle funzioni educative e una ai servizi. I volumi si scompongono in blocchi unitari che scivolano l’uno sull’altro e si adattano organicamente al luogo organizzando una serie di spazi comuni e definendo le varie funzioni: tre aule didattiche, un’aula comune per la psicomotricità, mensa, depositi e servizi amministrativi. La copertura a falde completa il richiamo all’architettura vernacolare precolombiana delle Kancha, un insieme di edifici rettangolari che fanno da “recinto” attorno a una corte centrale. Quest’ultima permette momenti di condivisione tra le varie funzioni e si configura come luogo di incontro della comunità. La struttura portante dell’edificio sarà in cemento armato per rispettare le normative locali in merito alla progettazione di istituti scolastici; le pareti esterne saranno costruite compattando il terreno con una tecnica di costruzione locale a base di terra e paglia battute, detta Tapial. Le coperture a falde saranno sostenute da travi in legno di eucalipto (essenza reperibile in loco) e daranno luogo a volumi alti e spaziosi, inondati di luce e ventilazione naturale grazie ad aperture opportunamente studiate. Un portico coperto abbraccerà la corte e aumenterà gli spazi ombreggiati per giocare all'aperto; un sistema di recupero delle acque piovane (riutilizzabili per irrigazione e lo scarico dei servizi igienici) contribuirà a ridurre l’impronta ecologica della scuola. Le finestre saranno inoltre posizionate a diverse altezze per permettere punti di vista sempre differenti verso l’esterno. Tecniche e materiali di costruzione sono locali: l’obiettivo è progettare una struttura che sia completamente a km zero e ridurre contemporaneamente i costi legati ai trasporti e alla manodopera. Con l’intento di portare avanti il cantiere secondo il concetto di “community building”, la costruzione prevede il coinvolgimento della comunità, diventando così un processo di partecipazione che rafforza un senso di collettività e responsabilità nei confronti della scuola e di ciò che rappresenta per il paese. Un coinvolgimento che nasce dai volontari della missione e tocca non solo gli abitanti di Encañada, ma anche gli artigiani locali e gli studenti delle scuole d’arte e di falegnameria per la fornitura di infissi e arredi in legno.
Siamo un gruppo di giovani architetti ma soprattutto di amici: vogliamo costruire un asilo con materiali sostenibili in Perù, nel paese di Encañada dove una scuola materna non c’è! La scuola sarà gestita dai volontari della associazione "Qua La Mano" che dal 2002 sono presenti nel paese di Encañada. L'associazione "QUA LA MANO" ha lo scopo principale di apportare contributi all'ideale di un'unica famiglia umana fondata sulla pace, il dialogo, la giustizia, il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente! In Italia coinvolge tanti giovani in attività di animazione in oratorio/parrocchie e si preoccupa di trovare fondi, per sostenere le missioni in Perù (Encañada, Polloc, Cajamarca, Pariamarca) e di Escoma in Bolivia (dal 2016)! In terra di missione sono tante le opere avviate tra cui scuole professionali, case di accoglienza per infermi, altre per orfani e case parrocchiali che sono diventate punti di ascolto e primo aiuto per la popolazione.