by: Associazione Parkinson Rovigo & Amici Onlus | data 11/02/2017
E così è stato. Qualche anno fa, i miei sospetti hanno preso corpo e mi sono ritrovata a vivere anche questa esperienza. Dire che è stato un brutto momento è un giocare sulle parole.
È stato terribile!
Confesso che è stato peggio di tutte le altre volte quando ho dovuto affrontare pesanti malattie, ma mi dicevano che si potevano curare, che c’erano possibilità di guarire.
Ora no!
Ce l’hai e te lo devi tenere. Puoi solo fare in modo che non progredisca troppo in fretta. Che ti lasci un po’ di vita serena, se possibile.
Ho cercato allora di informarmi.
Tramite internet ho conosciuto diverse associazioni di tutte le parti del mondo e leggevo in continuazione quello che pubblicavano alla ricerca di parole che mi confortassero.
Le ho trovate negli scritti dal cardinale Martini là dove afferma che bisogna parlare di quello che ti sta succedendo, non nascondere nulla perché la parola ti aiuta a passare al contrattacco. Suggeriva l’importanza del pensare positivo in tutti gli aspetti della vita soprattutto nelle forme di “stanchezza, apatia, demotivazione, umore nero”, che caratterizzano proprio questa malattia.
Ho cominciato così a darmi coraggio per rendere più facile quello che affrontavo ogni giorno, per impedirmi così di scivolare verso pensieri negativi. La condivisione di sensazioni, paure, angosce mi è sembrata qualcosa che avrebbe alleggerito il peso che mi era crollato addosso.
L’Associazione Parkinson è sorta nel mese di febbraio del 2012, fortemente voluta per:
• coinvolgere gli ammalati ed i loro familiari;
• dare voce alle diverse esigenze degli iscritti in un ambiente sereno.
L'Associazione propone sempre nuove attività, e accoglie le proposte che gli ammalati portano in occasione di ogni incontro.
Ci sembra sempre molto importante capire se quello che abbiamo condiviso è arrivato a tutti, o se invece qualcuno avrebbe voluto viverlo in modo diverso. L’attenzione del gruppo al singolo è fondamentale.
Nel nostro gruppo la solidarietà e l’attenzione al particolare di un movimento difficile, o di uno stato d’animo espresso anche solo con gli occhi, diventano un punto di forza.
Se chiedete chi siamo, rispondiamo, persone in transito, perché stiamo crescendo, giorno dopo giorno, uno vicino all’altro, nel rispetto delle nostre diversità, per imparare ad accogliere sempre meglio chi arriverà in futuro.