by: Associazione Parkinson Rovigo & Amici Onlus | data 06/02/2017
La malattia di Parkinson ha, sovente, un'importante componente depressiva. Le necessarie terapie farmacologiche devono essere accompagnate da attività fisiche mirate e da incontri di sostegno psicologico. Abbiamo incontrato la dottoressa Paola Guerrini, Psicologo Dirigente presso il Centro di Salute Mentale dell'Azienda Ulss 5 Polesana, cha ci ha rilasciato questa breve intervista.
Cosa ti ha insegnato, e ti insegna tutti i giorni, la frequentazione dei malati di Parkinson?
La collaborazione, iniziata tre anni fa con il mondo del Parkinson, è stata per me un motivo di importante crescita personale e professionale. Ho potuto confrontarmi con persone che conducono ogni giorno una dura battaglia per affrontare le difficoltà della malattia, piccole e grandi, con estrema dignità e semplicità. Questa vicinanza mi ha insegnato ad apprezzare la vostra forte volontà di non arrendervi mai alla malattia.
E la vicinanza è anche partecipazione?
La frequentazione non poteva essere solo fine a sé stessa. D'altra parte lavorare con voi dell'associazione, attraverso i colloqui e le attività di gruppo, condividere momenti di festa ed istanti di fatica, ha fatto sì che che sia nato un sentimento di appartenenza.
Quanto conta la terapeuta e quanto conta la donna nella professione di psicologa?
Nel lavoro di psicologo contano sia la professionalità che le capacità umane. Anzi i due livelli devono intersecarsi, in modo da permettere una continua crescita. E' una perenne ricerca di mettersi in gioco, sia come sfide lavorative che come persona. La vera fatica è, almeno per me, far posto a tutto, dato che vorrei poter fare tante più cose. Però, anche grazie a voi, ho imparato ad individuare delle priorità e la famiglia, voi ne siete una testimonianza, credo sia la prima priorità.
L’Associazione Parkinson è sorta nel mese di febbraio del 2012, fortemente voluta per:
• coinvolgere gli ammalati ed i loro familiari;
• dare voce alle diverse esigenze degli iscritti in un ambiente sereno.
L'Associazione propone sempre nuove attività, e accoglie le proposte che gli ammalati portano in occasione di ogni incontro.
Ci sembra sempre molto importante capire se quello che abbiamo condiviso è arrivato a tutti, o se invece qualcuno avrebbe voluto viverlo in modo diverso. L’attenzione del gruppo al singolo è fondamentale.
Nel nostro gruppo la solidarietà e l’attenzione al particolare di un movimento difficile, o di uno stato d’animo espresso anche solo con gli occhi, diventano un punto di forza.
Se chiedete chi siamo, rispondiamo, persone in transito, perché stiamo crescendo, giorno dopo giorno, uno vicino all’altro, nel rispetto delle nostre diversità, per imparare ad accogliere sempre meglio chi arriverà in futuro.