by: CrashTest Teatro Festival | data 31/05/2022
- Mazzo di Bicycle Archangel (Filippo Albiero)
È stato uno dei primi mazzi di carte per fare magia che ho comprato ma, per il suo stile che mi ha subito conquistato, è stato il mazzo che ho portato con me di più. Con lui ho fatto magie a un sacco di gente, amici, conoscenti o estranei per la strada con esiti non sempre eccellenti, ma faceva parte del gioco. Ora è utilizzato molto di meno perché mi sono allontanato dall'hobby della magia con le carte, rimane però simbolo di una parte della mia vita a cui guardo con grande dolcezza perché corrisponde all'adolescenza più pura e romanzata fatta di ingenuità, amicizia e tanta voglia di esperienze nuove. Le immagino ancora, "le Archangels" nella tasca dei miei pantaloni mentre cammino per le strade di Budapest o di Roma cercando il coraggio di fermare un passante per chiedergli se vuole vedere una magia.
- Mille splendidi soli (Agnese De Boni)
Sebbene questo modesto oggetto sia stato ciò che si usa definire un "non giudicare il libro dalla copertina", sin dalla prima pagina è diventato poi un fedele compagno di viaggio e avventure. A ogni rilettura mi ha sempre regalato nuove emozioni, mi ha insegnato tante volte a non puntare il dito, a stare piuttosto in silenzio per ascoltare la bellezza umana dentro me e dentro a persone e culture in apparenza molto lontane. Mi ha scortato in giro per il mondo, alla scoperta di luoghi lontani. Mi ha vista piangere e divincolarmi alle piccole ingiustizie della vita. Mi ha cullato, consolato, e sempre mi ha ricordato per che cosa vale la pena lottare, per che cosa vale ancora la pena emozionarsi. Mi ha vista crescere e cambiare giorno dopo giorno e non mi ha mai abbandonato. È un fedele compagno e consigliere, che non lascierà mai il vostro fianco.
- Una cravatta "simpatica" (Francesco Callegaro)
Questa cravatta dalla grande personalità viene da un viaggio in Estonia. La trovai in un capannone anonimo pieno di paccottiglia. Per ricordarci che anche in un mondo stracolmo di cose che ci sommergono, chi ha la pazienza di cercare con cura qualche tesoro lo trova ancora. Buona fortuna ad abbinarla con qualcosa.
- Custodia per occhiali di CrashTest (Alessandro Sanmartin)
Durante la prima edizione del festival, abbiamo perso uno striscione a causa del maltempo. Dopo un anno, abbiamo scoperto che era stato recuperato da una cooperativa che lo aveva usato per costruire altri oggetti. L'unico pezzo ritrovato è questo porta occhiali, che custodisco da allora per ricordarmi che il teatro, anche se è un accadimento che poi svanisce, lascia tracce che possono trasformarsi nei modi più inattesi.
- Dadi ed istruzioni per giocare a Tokyo (Anna Peretto)
Una cosa che nessuno sa è che durante CrashTest gli artisti, i giurati e tutti gli ospiti sono agguerriti non solo sul palco ma anche fuori. Ormai è tradizione, dopo la cena, giocare a Tokyo. Questi dadi sono il simbolo di notti insonni, di comunità riunita, di voglia di continuare a giocare (che poi non è tanto diverso dal recitare).
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CrashTest è un festival di teatro contemporaneo organizzato dall'associazione Livello 4, in collaborazione col Comune di Valdagno. La prima edizione risale al 2012. Il Festival è un momento di crescita artistica e professionale con una proposta formativa su vari livelli che coinvolge pubblico, appassionati e professionisti delle arti performative attraverso spettacoli, incontri e laboratori. L'intenzione del team organizzativo è sempre stata quella di proporre attività di alto livello ma accessibili a tutti. È un evento ricco e multiforme, un'occasione di scambio e scoperta culturale per il territorio. Il nucleo centrale del festival è il concorso, attorno al quale si articolano numerose attività parallele. Gli spettacoli sono selezionati tramite un bando, con la duplice intenzione di portare a Valdagno le eccellenze e le nuove generazioni del teatro contemporaneo, e di favorire la diffusione e il confronto tra i nuovi soggetti del teatro italiano ed europeo. Il festival vuole intercettare un pubblico variegato, creando percorsi paralleli con eventi diversificati. Per questo, oltre agli spettacoli presentati al pubblico, il festival si compone di laboratori dedicati ai professionisti e non, incontri aperti con personalità di primo piano del teatro italiano e laboratori brevi per appassionati, curati dagli artisti. Crediamo nel potere del fare cultura, dell'educare, di costruire futuro attraverso la bellezza e attraverso circoli virtuosi.