by: APS Oro del Reno | data 28/06/2021
Non potevamo farci sfuggire questa opportunità avendo a disposizione il bandoneonista Luciano Jungman in Italia, tutti gli artisti presenti e con la previsione di bel tempo per il 3 e 4 luglio! Ciò che ci ha tanto convinti, è stato anche l'incontro con la forza del progetto Vamolà: nato in ricordo di Fabio, sostiene percorsi d'inserimento lavorativo di persone con fragilità all'interno della Cooperativa Sociale Cim. Inoltre quest'anno ricorre il trentennale della scomparsa di Fabio: Cim e i suoi amici vogliono ricordarlo continuando ad offrie un aiuto concreto a chi vive una situazione di precarietà.
ORCHESTRA L’ ORO DEL RENO: fondata nel 2015 dalla Direttrice e violinista Michela Tintoni. Voluta e finanziata inizialmente da una sostenitrice illuminata, debutta a Castelfranco Emilia a Natale 2015 con un concerto in memoria di Franco Borsari. Ospite di Classici in Classe 2016 ha all'attivo numerosi concerti in tutta Italia. E' promotrice di concerti, rassegne e progetti, anche didattici, in collaborazione con Scuole Statali. Organizza, ad ogni evento, raccolte fondi per associazioni impegnate nel sostegno della disabilità, nel contrasto alla povertà e nel sociale. E’ sostenuta, dal 2017, da APS Oro del Reno e patrocinata dal Comune di Sasso Marconi e dai Comuni della Valle del Reno (BO) oltre che dai vari comuni in cui si è esibita. Il repertorio dell'orchestra, pur prediligendo la musica classica, propone tanti progetti: Tangoshow, Gospel, Natale e dal 2021 organizza e promuove il Concertrekking Festival. Obiettivo de “L’Oro del Reno” è sostenere, innanzitutto, il lavoro di musicisti nati e cresciuti lungo la Valle del Reno, attraverso collaborazioni con artisti di chiara fama e professionisti affermati in ambito musicale, vocale, teatrale, letterario e del mondo della danza. La valenza di questa esperienza da spazio a giovani talenti musicali, sostenendoli nella costruzione della loro carriera, anche offrendo loro la possibilità di alternarsi come solisti nei vari concerti. Giovani musicisti, professionisti affermati e grandi artisti si esibiscono in un clima virtuoso di empatia e scambio fra generazioni. Nell’ottica dell’economista inglese John Maynard Keynes la sopravvivenza di questa esperienza artistica sarebbe certamente da considerare tra gli investimenti più preziosi per l’intera società impegnata a sostenerla con lungimirante intelligenza e passione.