by: Legambiente - Pro Natura | Obiettivo raggiunto! | Tipo raccolta: O tutto o niente!
***Aggiornamento***
Grazie a tutte e tutti voi per aver superato la prima soglia degli 8.000 Euro! Con la somma raccolta fino ad oggi riusciamo ad acquistare in tempi brevi più di un ettaro di bosco (10.000 metri quadrati), siamo a buon punto con le trattative con i proprietari e presto avremo novità.
L’avventura continua, vogliamo salvare quanto più territorio è possibile prima che sia troppo tardi, se non avete ancora contribuito anche con una piccola cifra siete ancora in tempo!
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L’area forestale di Santonco identifica un’ampia regione in parte collinare e in parte subpianeggiante del Nord-Astigiano (Piemonte centrale), che si estende in prevalenza entro i confini del comune di Piovà Massaia e interessa anche i territori dei Comuni limitrofi di Cerreto, Passerano-Marmorito, Montafia e Piea.
Si tratta di una zona a elevata naturalità e di grande pregio ecosistemico, localizzata sulla sinistra orografica del Rio Meinia o Vernetto, in cui vasti boschi mesofili si alternano ad aree acquitrinose dove si addensa una peculiare vegetazione igrofila. In particolare l’area accoglie ambienti di grande importanza sul piano della biodiversità, che si caratterizzano tuttora per una non comune variabilità floristica e per una notevole ricchezza faunistica (l’area rappresenta un importante rifugio per numerose specie di anfibi, rettili, uccelli e mammiferi selvatici).
L’alneto impaludato di Lago Freddo in estate (foto F. Correggia).
Il contesto forestale di Santonco include un biotopo umido di grande interesse naturalistico e ambientale, l’alneto impaludato di Lago Freddo, un fitto bosco igrofilo naturaliforme costituito soprattutto da ontani neri, cui si accompagnano salici bianchi, pioppi bianchi, aceri campestri, saliconi, salici rossi, salici grigi e viburni. Nel sottobosco umido dell’alneto si consociano carici, lische, giunchi, ranuncolacee, felci ed equiseti. Tra le sue penombre si incontra una ricca varietà di invertebrati, che include farfalle, libellule, carabi, lucanidi, scarabeidi, cerambicidi, ragni e molluschi. Tra i vertebrati che lo frequentano rientrano la salamandra pezzata, il tritone crestato, la raganella, la rana agile, la rana verde, la biscia dal collare, il germano reale, la gallinella d’acqua, l’allocco, il picchio verde, il picchio rosso maggiore, il picchio nero, il pettirosso, l’usignolo, il merlo, il canapino, il luì piccolo, il codibugnolo, la cinciallegra, la ghiandaia, il verdone, lo spioncello, il migliarino di palude, il ghiro, la volpe, il tasso, la faina, il capriolo.
Mauro Furlani (Presidente Federazione Nazionale Pro Natura)
Giorgio Baldizzone (biologo, entomologo specialista, già presidente WWF Piemonte e Valle d’Aosta)
Massimo Meregalli (zoologo e presidente Associazione Naturalistica Piemontese)
Laura Gola, naturalista, Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese
Umberto Gallo Orsi, conservazionista specializzato nella protezione degli uccelli e dei loro habitat, con importanti incarichi internazionali
Linda Frei, coordinatrice del comitato "I custodi dei boschi"
Fabio Balocco, scrittore e blogger de "Il Fatto Quotidiano"
Franco Correggia, botanico, consulente scientifico, presidente TBGM
Piero Belletti, già docente di Genetica Vegetale nell’Università di Torino, segretario della Federazione Nazionale Pro Natura
Angelo Porta, architetto informatico, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Prof. Marco Devecchi Presidente del Centro studi per lo sviluppo rurale della collina dell'Università di Torino.
Federica Caprioglio, biologa, curatrice della mostra "Brucio anch'io"
Marco Demaria, biologo, curatore della mostra "Brucio anch'io"
L’ambiente acquitrinoso dell’ontaneto costituisce un biotopo straordinariamente pulsante di vita, dove si addensano elevati contenuti di interrelazione ecologica e dove tanto la flora quanto la fauna dispiegano una notevole ricchezza e una polimorfa varietà. Il bosco impaludato di Lago Freddo identifica un frammento relitto di ambiente primario, che riveste un significato cruciale in termini di conservazione della varietà biologica. La formazione forestale si inserisce, dal punto di vista vegetazionale, nell’alleanza fitosociologica dell’Alnion glutinosae ed è ascrivibile all’ambiente indicato in Direttiva 92/43/CEE “Habitat” (Allegato A) come “91E0 - Boschi alluvionali di ontano nero, ontano bianco e salice bianco”, codici CORINE Biotopes: 44.11, 44.13, 44.2, 44.3, Denominazione Natura 2000: “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion glutinosae, Alnion incanae, Salicion albae)”. Si tratta di habitat di interesse prioritario.
Nel Monferrato Astigiano gli alneti di ontano nero sono oggi fortemente confinati ed estremamente minacciati. Pertanto, il bosco relitto impaludato di Santonco assume il ruolo di sito strategico come serbatoio di biodiversità della provincia di Asti. Verso la fine del 2019, settantacinque specialisti, tra cui figurano docenti universitari, accademici, ricercatori ed esperti nell’ambito delle Scienze della Vita di elevata caratura scientifica, hanno sottoscritto un documento/appello in cui si sottolineava l’importanza e l’urgenza di adottare stringenti e adeguate misure concrete per la conservazione dell’alneto impaludato di Santonco e dei suoi contenuti di biodiversità. Nel biennio 2020-21 è stata avviata, con la fattiva collaborazione dell’Amministrazione comunale di Piovà Massaia, una prima campagna di raccolta fondi finalizzata a reperire le risorse economiche necessarie ad acquistare le particelle di terreno che compongono l’alneto (la cui superficie complessiva ammonta a 12.330 mq). Il consenso che questa operazione di conservazione ambientale ha riscosso tra le persone sensibili alla necessità di proteggere gli ambienti ricchi di biodiversità e valenze naturalistiche ha consentito di giungere, nel marzo del 2021, all’acquisizione dell’intero biotopo paludoso. Il bosco di ontano nero di Lago Freddo è stato intestato in comproprietà a Pro Natura e Legambiente, due associazioni di livello nazionale che hanno come scopo statutario e come mission la protezione dell’ambiente e la conservazione del patrimonio naturale.
I querco-carpineti di Santonco (foto F. Correggia).
Pertanto, l’ambiente forestale umido di Lago Freddo e i suoi contenuti di biodiversità oggi non rischiano più di essere compromessi da forme di aggressione esterna, da impatti legati alle attività antropiche o da qualsivoglia tipo di sfruttamento e sono a tutti gli effetti oggetto di rigoroso rispetto e di attenta conservazione.
Tiglio cordato monumentale nei boschi di Santonco (foto F. Correggia).
Gli ambienti forestali acquisiti saranno oggetto di una gestione conservativa finalizzata a tutelare in modo rigoroso gli assetti strutturali, la complessità ecologica e la biodiversità dei diversi ecosistemi, senza introdurre alcun tipo di modificazione, alterazione, trasformazione o perturbazione che possa comprometterne l’integrità e gli equilibri. Gli interventi che verranno assicurati si limiteranno alla reintroduzione di specie vegetali autoctone e all’eradicazione di quelle alloctone, al miglioramento della struttura delle formazioni boschive e al consolidamento della loro stabilità ecologica. Sui siti protetti verranno promossi studi scientifici e ricerche sul campo di tipo floristico, vegetazionale, faunistico ed ecologico. Verranno inoltre organizzate visite guidate e attività ecocompatibili di fruizione didattica.
Ma il viaggio non è terminato. Lago Freddo è solo una tappa del percorso che ha come fine la stabile conservazione degli ecosistemi forestali di pregio che sono tuttora presenti nell’area di Santonco e, più in generale, nelle campagne collinari del Nord-Astigiano. Ambienti preziosi, ma a rischio di abbattimento e distruzione.
Il faggio monumentale dei boschi di Santonco (foto F. Correggia).
Querco-carpineti della vallata di Muscandia (foto F. Correggia).
Sin dall’immediato futuro, l’operazione di tutela ambientale avviata avrà come obiettivo l’acquisizione, la messa in sicurezza e la protezione attiva degli ambienti boschivi di valore che si estendono sulle colline immediatamente adiacenti all’alneto di Lago Freddo, al fine di garantire un’efficace tutela del locale contesto ecosistemico complessivo.
I boschi paranaturali di Valpinzolo (foto F. Correggia).
Gli obiettivi prioritari che sono al centro della nuova raccolta fondi sono in primo luogo i querco-carpineti mesofili e mesoxerofili, i querceti termofili di rovere e i querceti termoxerofili di roverella localizzati con distribuzione a mosaico sui bassi, medi e alti versanti collinari (o sui dossi in posizione di cresta) che delimitano a nord e a sud il fondovalle paludoso, lungo il gradiente edafico ed ecologico che va dai suoli impregnati d’acqua a quelli via via più asciutti. Considerati nell’insieme, si tratta di frammenti di cenosi forestali miste ad elevata naturalità e prossime all’equilibrio stazionale, costituiti da circoscritte fustaie disetanee plurispecifiche e da cedui invecchiati evolventi a fustaia, in cui si associano numerose latifoglie arboree decidue autoctone (farnia, rovere, roverella, cerro, carpino bianco, tiglio selvatico, acero campestre, acero di monte, acero riccio, ciliegio, ciavardello, pioppo tremolo, pioppo gatterino, orniello, bagolaro, olmo campestre, nocciolo, biancospino, lantana).
In particolare, il primo e cruciale obiettivo di acquisto a fini conservativi è rappresentato da un esteso e antico nucleo boschivo che occupa un settore dei rilievi posti a nord dell’alneto relitto impaludato, dove si concentrano numerose querce di straordinaria imponenza (età secolare), svariati tigli selvatici e carpini bianchi di notevoli dimensioni, alcuni ciliegi, parecchi sorbi torminali, molti vecchi castagni e un discreto numero di faggi. Per quest’ultima specie arborea (avente il significato di relitto delle epoche glaciali) si tratta di una delle poche stazioni abissali isolate presenti nelle colline nord-astigiane. Degni di nota inoltre i numerosi esemplari di pino silvestre che punteggiano gli alti versanti e la sommità delle catene collinari poste ai lati della valle di Lago Freddo. Fra le specie erbacee del sottobosco relativo a tali formazioni forestali paranaturali rientrano numerose entità rare ed ecologicamente significative sul piano floristico-vegetazionale. Assai ricco anche il contingente di specie ascrivibile alle briofite (muschi ed epatiche), ai funghi e ai licheni. La protezione di queste aree forestali è essenziale sia per il significato intrinseco che esse rivestono sul piano della biodiversità e della complessità ecologica, sia per la funzione protettiva di cuscinetto (buffer zone) che svolgono nei confronti del bosco impaludato di ontano nero.
Infine, fra le aree oggetto di attenzione e meritevoli di tutela attraverso l’acquisizione diretta, rientrano anche alcune preziose formazioni forestali locali situate all’esterno dell’area di Santonco, come i boschi misti naturaliformi dell’incisione valliva di Muscandia (Passerano-Marmorito), i querco-carpineti di Valpinzolo (Castelnuovo Don Bosco) o il querceto termofilo con castagno del Luné (Pino d’Asti).
Se riusciamo a raccogliere 8.000 Euro potremo acquistare un ettaro di bosco e consentire l'accumulo di 10t/anno di CO2 , se arriviamo a 16000 ne acquisteremo due raddoppiando anche l'accumulo di CO2 . Dobbiamo fare presto e abbiamo bisogno del tuo aiuto!
Al momento non ci sono news pubblicate.
Ecco i gloriosi GINGERs che hanno sostenuto il progetto finora:
LIPU
Renato Barbero
Silvana Parena
Alberto Santacroce
Pippo Sacco
Nadia Perrone
Luigina e Giuseppe Del Mastro
Margherita Appiano
Gianni Allodio
Patrizia Gerbi
Giuseppina Goria - Giovanni Povero
Patrizia Grosso
Lauretta Nosenzo
Giulio Pavia - Piera Rosso - Marco Pavia
Maria Gilardi in Goria
Mario Parena
Biagio Sabino e Vincenzina Chiarla
Fulvia Rocca e Mirella Zitti
Gabriele Domanda
Ezio e Angela Occhiena
Piera Oretti
Gabriele Domanda
Rosalba Peyrone
Ercole e Marisa Perucca
Andrea Nano
Renata Morero
Luisa Cavallito
Giuseppe Bertollo
Gianfranco Miroglio
Sonia
Amici Parchi Monteveglio ed Emilia
Paolo Riggi
Marisa Dughera e Agostino Giusta
Donata Bonetti e Giovanni Cresto
Elena Papa
Sandra Buzio e Paolo Sassone
Manuela Dal Canton
Aldo Caligaris
Lorenzo Ferraris e Maria Pia Griggion
Massimo Meregalli
Andrea Martina Villani
Marco Rastelli
Claudio Giordano Vella
Andrea Bava
Marco Rosso
Associazione Villa Paolina - WWF Valmanera
Marco Devecchi
Tiziana e Giorgio Tartara
Custodi dei Boschi
Custodi dei Boschi
Della Beffa Maria Teresa Vittoria
Stefano Andrea Bechis
Bernardi Armando e Conrotto Giuseppina
Fabrizio Ghirardi
Giorgio Baldizzone
Valter Perotto
Daniele Cat Berro
Ester Valente
Gianni Allegro e Eleonora Costanzo
Federico Pino
Lorenza Piretta Valter Penato
Maria Cavassa Silvia Bellocchio
Umberto Gallo-Orsi
I Custodi dei Boschi
Marco Spiotta
Luigi Capristo
Lucia & Marco Bobbio
Circolo Legambiente Valtriversa
Fabiola Serra
Danilo Amerio
Federazione Nazionale Pro Natura
Simona Gonella
Marco Demaria
Cesare Cuniberto
Andrea pirollo
Dario Franceschi
Luca decarolis
Paola Campassi
Giovanni Damasio
Maurilio Festa
Margherita Meneghin
Giuseppe Merlone
Circolo Gaia Legambiente Asti
Domenico Cena
Angelo Porta
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